Questa la classifica dei racconti premiati, dal primo all’ottavo posto, con le relative descrizioni.
Ai vincitori vanno le nostre più vive congratulazioni.
1) 88 giorni e 8 minuti – Andrea Serra – Ciriè
Può il racconto di un aborto lasciare un retrogusto di gioia e commozione? Può una storia così intima per una donna nascere dalle dita di un uomo? Quello che accade in questo racconto è esattamente quello che, in fondo al cuore, si spera succeda. La profonda leggerezza con la quale è scritto vuole anche dire che la vita, intesa come inviolabilità e speranza, può, o forse deve, passare anche attraverso il coraggio.
2) La disarmante vicenda di un atipico naufragio – Enzo Valiante – San Giovanni Rotondo
Ogni tanto occorre immaginare la vita che non si vede: quella degli altri. Se poi la vita immaginata è quella di un naufragio mentale, allora cambia tutto e le spiagge possono benissimo essere rinchiuse in un’ampolla di vetro e il mondo può essere solo fatto di ombre. La scrittura è piena e solida, senza sbavature.
3) Il funerale – Daniela Raimondi – Alghero
Capita di pensare alla morte. Ognuno di noi lo fa, o almeno dovrebbe farlo. La consapevolezza con la quale il racconto svela il suo scorrere è entusiasmante. L’ironia che fa capolino fra le parole. Il terrore di una verità nascosta fra la “novità” di essere morti e quella di capire la vita solo dopo. Lo stile è molto cinematografico. Intrigante il finale aperto verso un ignoto che fa paura.
4) Per lavoro consegno scoperte – Enrico Fratto – Catanzaro
Un punto di osservazione molto particolare dal quale il mondo può essere studiato, paragonato, scoperto. L’arrivo di un oggetto può cambiare la vita, le emozioni, i sentimenti, può accendere speranze, può dare felicità. L’idea del racconto è morbida e piana. Si svolge con calma, quasi distante da se stessa, per regalare un punto di vista nuovo su di un mestiere spesso non valutato nel modo giusto.
5) Lettera dal fronte di guerra – Mario Gori – Arezzo
Raccontare sotto forma di lettera nell’era della comunicazione veloce può sembrare anacronistico, ma non è così, perché questa non è solo una lettera. E’ un’espressione di autentico dolore, misto a una speranza flebile, ma comunque speranza che tutto finisca al più presto. Un pensiero che corre verso la valle, verso casa. Un dolce messaggio scritto cento anni fa con parole di condanna per le guerre di ogni tempo.
6) La voce sui muri – Daniela Frascotti de Paoli – Novara
Le voci che nascono sui muri sono viste male. Segni colorati che fanno danno, scarabocchi che non vengono più via, eppure, a voler guardare bene, sono segni del tempo, segni di una protesta silenziosa, segni di storie, segni di sconfitte o di speranze. Il racconto narra la vicenda di una vita giovane e sperduta, e di come la comprensione e il dialogo, anche se non si parla la stessa lingua, siano gli ingredienti di un’insolita amicizia.
7) Adotta un separato – Silvano Bertaina – Govone
L’idea, o meglio un vero colpo di genio, che rivela il modo per essere felici, bigami, trigami anche se si vuole, appagati come uomini e come maschi, nomadi e sempre in casa. Felici e coscienti che tutto finirà, dunque intenzionati a godersi la vita adesso. Una scrittura veloce e ironica che scivola via e che spinge a dire: quasi quasi adesso lo faccio anch’io.
8) Jacuzzi – Matilde Marsiglia – Rivello
A volte le apparenze ingannano e un perizoma trovato dalla moglie ai piedi della Jacuzzi, costringe il povero marito a non potersi tirare indietro: l’aveva fatta grossa. Un’idea solo apparentemente banale che, senza una parola di troppo, offre un viaggio sul treno della curiosità. Una scrittura semplice e delicata che stana il colpevole fedifrago fino alla sua confessione finale. In questo caso però la moglie ha ragione: certe cose proprio non si fanno.
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Per sottolineare in modo tangibile l’alto livello dei racconti ricevuti, l’Associazione culturale YOWRAS ha deciso di evidenziare altri otto racconti a cui è stata assegnata, ex aequo, una MENZIONE SPECIALE.
Questo l’elenco delle menzioni speciali con le relative descrizioni:
- Dell’attimo in cui le vite di Enrique Lupito Matamoros Valdez e Isidoro Saria s’incrociarono al Cafè La Perla de Caminito – Luca Occhi – Imola
Chiunque voglia scrivere con piacevole stupore dovrebbe prendere esempio da qui, e di come le parole possono diventare messaggere e non solo messaggi. Un incontro intenso come una corrida che gira fra le righe con eleganza insospettabile e, finalmente, approda alla più ovvia e improvvisa delle conclusioni. Un bell’esempio di racconto breve di un autore che sa raccontare anche in condizioni difficili.
- Sticazzi – Francesco Giuseppe Cossu – Cagliari
Ecco il racconto di un nobiluomo che fa la sua deposizione davanti al Capitano dei Carabinieri, ma che è qualcosa di più. Narra, non racconta, e lo fa in prima persona, salendo leggero di tono verso l’assurdo e il divertentissimo. Perfetto per una lettura ad alta voce, impegnativo e godibile. Spassoso e dissacrante.
- In bilico vacillo su un mio capello perso sul cuscino – Vincenzo Spinelli – Como
Leggendo, ti viene voglia di ridere a volte, di sorridere altre, di restare serio perché non c‘è niente da ridere o che faccia sorridere. Sarebbe auspicabile che queste righe fossero lette in classe, ai giovani giovani, per fare intendere loro che i confini di cosa dire e come dirlo li fissiamo noi, ogni volta.
- The Wars End – Arturo Caissut – Cervignano del Friuli
Un frenetico susseguirsi di emozioni e di ricordi, di vita trapassata ma non remota, di cose che possono dire e raccontare prima di essere dette e raccontate. Adatto a chi ha voglia di ricordare, ma anche a chi ha voglia di capire cosa sono le guerre che si fanno per trovarsi finalmente, o purtroppo, grandi.
- Destinazione Paradiso – Anastasia Laurelli – Campobasso
A volte la battaglia che dà la più bella vittoria è quella che ti sconfigge e ti cancella per sempre. La consapevolezza, l’accettazione di sé, la ferma volontà di smetterla con tutto e tutti per non essere sconfitta di nuovo. Un racconto leggero sul tema più pesante. Esserci è importante, restare non è indispensabile.
- Baci a zonzo – Orfeo Conato – Melzo
Nessuna mente troppo giovane e fresca avrebbe potuto scrivere questo racconto: ci voleva quella di un sognatore di lungo corso. Uno di quelli che è capace a prenderti per mano e portarti a spasso nel suo mondo, in questo caso fatto di baci che vanno a zonzo. Dire che è un racconto emozionante non sarebbe rendergli giustizia perché l’emozione resta, al di là della sorpresa finale.
- Soprannome destino – Marco Berrettini – Parre
Una storia che dimostra che si possono cambiare le regole, che scrivere e parlare non sono arti soggette a qualcosa di fisso e che le regole di grammatica cambiano con te. Se tu non sei “normale” puoi essere normalizzato e giocare a pallone meglio di come parli. Una lezione di vita. Una vittoria su di un fatto che può sconvolgerti la vita, oppure renderti l’anima felice. Alla faccia di tutti gli altri.
- I colori della Terra – Lisa Romanò – Busto Arsizio
Forse per capire tutto meglio dovremmo essere ciechi. Forse solo così i colori della Terra potrebbero essere tutti più chiari. Forse solo annullando i mostri della nostra mente potremmo trovare la condizione dell’eguaglianza, dell’accoglienza e delle opportunità. Un racconto che ci fa vedere come il mondo troppo colorato altro non sia che un immenso pregiudizio.
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NOTA BENE: Non è in alcun modo prevista da parte dell’Associazione culturale YOWRAS la pubblicazione o la comunicazione di classifiche oltre l’ottavo posto.